Chirurgia aperta

  • Chirurgia aperta
  • In cosa consiste la chirurgia aperta dell’articolazione temporo-mandibolare
    e quando è indicata?

    La chirurgia aperta dell’articolazione comprende tutte le procedure chirurgiche effettuate tramite l’apertura chirurgica dell’articolazione (artrotomia).

    Nonostante la maggior parte dei pazienti con un disordine temporo-mandibolare beneficiano del trattamento gnatologico o dell’artrocentesi o dell’artroscopia, esiste un numero esiguo di pazienti che non risponde a queste terapie mininvasive, nei quali è quindi indicato eseguire la chirurgia aperta per il controllo del dolore ed il miglioramento della funzionalità.


    Come si interviene chirurgicamente sull’articolazione?
    La chirurgia aperta viene eseguita in anestesia generale e l’approccio classico all’articolazione temporo-mandibolare è quello preauricolare con un’incisione effettuata nella piega cutanea d’avanti all’orecchio con una piccola estensione fra i capelli.
    Tale incisione è molto estetica, cioè lascia una minima cicatrice, poco o per niente visibile dopo l’intervento.
    Essenzialmente esistono due tipi di procedure chirurgiche: le tecniche di riposizionamento del disco (discoplastica) e la rimozione del disco stesso (discectomia).
    Il riposizionamento del disco consiste nel recuperare il disco e fissarlo nella sua corretta posizione. La fissazione del disco può essere eseguita con suture o con piccole viti che successivamente si riassorbono. Il presupposto per eseguire il riposizionamento del disco è il suo mantenimento dell’aspetto e della forma; il disco inoltre deve poter essere posizionato, senza tensioni o distorsioni.
    Unitamente al riposizionamento del disco è possibile eseguire delle procedure aggiuntive come il rimodellamento dell’osso per aumentare lo spazio articolare e rimuovere irregolarità ossee artrosiche.


    Riposizionamento del disco con ancora riassorbibile (Mitek)


    La discectomia o rimozione del disco trova indicazione quando non è più possibile recuperare e riposizionare il disco a causa della sua degenerazione o deformazione. Una delle più comuni situazioni in cui si esegue la discectomia è quando il disco o i tessuti retrodiscali si presentano con una vasta ed irreparabile perforazione.
    La discectomia elimina le interferenze meccaniche all’interno dell’articolazione fra il disco e le altre componenti articolari. Dopo l’asportazione del disco, esso può essere sostituito dal muscolo e fascia temporale.


    Discectomia e ricostruzione con muscolo temporale - il disco asportato


    Come viene gestita la fase postoperatoria e quali sono le possibili complicanze?
    Il trattamento postoperatorio è diretto alla riduzione del carico articolare ed al ripristino dei normali movimenti mandibolari. È importante quindi una adottare una dieta morbida ed è altresì necessaria una terapia postoperatoria con bite. La mobilizzazione dell’articolazione deve essere immediata dopo la chirurgia con una intensa fisioterapia. Pùò essere di ausilio una farmacoterapia che agisca a livello periferico ed a livello centrale per la riduzione del dolore.
    Le complicanze in chirurgia aperta non sono frequenti: la complicanza più temibile in chirurgia aperta articolare, riguarda la lesione del nervo facciale che dà la motilità al viso. Altre complicanze sono la persistenza della sintomatologia dolorosa, l’anchilosi (la fusione ed il blocco dell’articolazione) e le mal occlusioni postchirurgiche.