Traumatologia

  • Traumatologia
  • Un posto di primo piano nelle patologie del distretto Maxillo-Facciale è occupato dalla traumatologia facciale
    Il cranio e la faccia sono infatti le regioni del corpo maggiormente esposte ad eventi traumatici ed in particolare, nella faccia, le ossa più esposte sono il naso, gli zigomi e la mandibola.


    Frattura paramediana mandibolare

    Le fratture di tali ossa possono essere singole o associarsi  fra loro a seconda dell'entità dell'evento traumatico.
    In casi estremi molto complessi si possono raggiungere quadri importanti di fratture di tutte le ossa della faccia (fracasso panfacciale) al punto da presentare caratteri di vera emergenza.
    Il Chirurgo Maxillo-Facciale riveste un ruolo  importante sia nel trattamento delle emergenze (controllo di emorragie e pervietà delle prime vie aeree con tracheotomia), sia nel trattamento definitivo delle fratture stesse.

    Le attuali leggi del codice della strada (obbligo delle cinture di sicurezza, casco ecc.) hanno consentito di ridurre sostanzialmente la frequenza, il numero e l’entità della fratture facciali.

    Il trattamento delle fratture facciali ha una duplice finalità: restituire al paziente la fisionomia persa con le fratture e ripristinare le funzioni (masticazione, respirazione, vista).

    L’intervento chirurgico per una frattura facciale viene di norma eseguito in anestesia generale e consiste nella riduzione della frattura
    cioè il ripristino della corretta posizione spaziale dei monconi fratturati, e la stabilizzazione per consentire la guarigione nella posizione corretta.

    La stabilizzazione delle fratture avviene con placche e viti in titanio che consentono una fissazione rigida e stabile dello scheletro facciale.

  • casi clinici