innesti ossei
implantologia

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    implantologia
  • Che cos’è l’implantologia dentale?

    Un impianto dentale è una vite in metallo che viene inserito nelle ossa mascellari (impianto endosseo) nel corso di piccoli interventi ambulatoriali così da assumere la funzione di “radice artificiale” sulla quale si costruisce la protesi dentaria.



    L’implantologia ha quindi la finalità di ripristinare i denti perduti in modo pressochè analogo a quello naturale, senza più ricorrere a fastidiose protesi rimovibili (cosiddette protesi mobili, conosciute come dentiere o scheletrati) o a manufatti protesici a ponte.


    Di che materiale sono fatti gli impianti e come avviene la guarigione?
    Gli impianti sono realizzati in titanio, materiale totalmente inerte ed ottimamente tollerato dall’organismo umano ed una volta inseriti vanno incontro ad un processo biologico chiamato osteointegrazione durante il quale appunto si realizza un intimo rapporto con l’osso circostante e questo fa si che l’impianto guarisca bene.
    Il rigetto in implantologia non esiste in quanto non c’è alcuna possibilità di reazione immunologica sfavorevole come succede nei trapianti da donatori.
    Esiste invece una piccola percentuale di impianti (circa il 2-3 %) che non guariscono bene, nei quali cioè per vari motivi non si verifica l’osteointegrazione e questi impianti vanno persi. Questo però non compromette di eseguire nuovamente, dopo la guarigione, un impianto nella stessa zona.
    Presupposti fondamentali per il successo dell’implantologia sono una buona salute generale e locale del cavo orale e soprattutto una adeguata igiene orale; il fumo di sigaretta è uno dei peggiori nemici della salute della bocca e riduce notevolmente la percentuale di successo dell’implantologia.
    Studi scientifici a lungo termine hanno dimostrato che la percentuale di successo degli impianti dentali dopo 15 anni è superiore al 96%. Però, come i denti naturali, anche gli impianti richiedono uno scrupoloso controllo e cure adeguate.


    Come avviene l’intervento e quali sono le tempistiche?
    L’intervento viene programmato con una attenta valutazione di una Ortopantomografia e di una Tc denta-scan per poter verificare che l’osso della sede in cui viene inserito l’impianto sia adeguato in altezza e spessore.

    L’intervento viene eseguito ambulatorialmente ed in anestesia locale con anestetici molto efficaci che producono una anestesia profonda ed il paziente non avverte alcun dolore.

    Dopo l'intervento chirurgico convenzionale occorre far trascorrere un tempo variabile dai 3 ai 6 mesi per poter procedere alla protesizzazione ovvero al carico implantare.


    Quali sono le possibilità dell’implantologia?
    È fondamentale una stretta collaborazione fra chirurgo e protesista (che eseguirà la protesi sugli impianti) in quanto l’implantologia deve essere protesicamente guidata cioè diretta ad ottenere il tipo di protesi programmata e concordata con il paziente. Una buona pianificazione della protesi ed il corretto inserimento degli impianti sono i presupposti fondamentali per il successo. In condizioni ideali gli impianti possono essere posizionati direttamente nella zona di mancanza degli elementi dentari (zona edentula) permettendo quindi una riabilitazione con una frotesi fissa. Quando le condizioni locali e anatomiche lo permettono, è possibile posizionare gli impianti contestualmente all'estrazione degli elementi dentari (impianti post-estrattivi).
    Gli impianti possono essere inseriti nei mascellari quando il paziente già porta una protesi mobile totale (dentiera) che spesso ha problemi di instabilità durante la fonazione o la masticazione; in questi casi gli impianti servono per ancorare la protesi mobile alle ossa ed impedire che si muova all’interno della bocca fornendo quindi una stabilità alla dentiera. Nuova frontiera dell’implantologia, ma ormai ben consolidata, è la possibilità di eseguire la riabilitazione protesica contemporaneamente all’inserimento degli impianti (impianti a carico immediato), senza attendere ulteriori tempi di guarigione e permettendo ai pazienti di uscire dallo studio con i denti, nella stessa giornata in cui vengono posizionati gli impianti.
    Oggi esiste la possibilità di eseguire una implantologia computer-guidata che, grazie ad una programmazione virtuale su computer, permette di eseguire una chirurgia implantologica con tecniche minimamente invasive riducendo i tempi operatori e migliorando il confort del paziente.


    Implantologia computer-guidata


    Nei casi in cui non c’è osso sufficiente per l’implantologia semplice come si interviene?
    Il processo che porta alla perdita del dente provoca anche il riassorbimento dell'osso della mandibola e del mascellare. Inoltre il processo alveolare, privato del dente, tende con il tempo a riassorbirsi.

    Queste condizioni di scarsa quantità o qualità di osso sono conosciute come atrofie delle ossa mascellari.
    In questi casi per poter eseguire l’implantologia è necessario procedere preventivamente con un intervento di chirurgia pre-implantare che è quella branca della Chirurgia Maxillo-Facciale che affronta la ricostruzione dei mascellari ricostituendo un osso adeguato per poter eseguire gli impianti dentali.



    Come viene ricostruito l’osso mancante?
    Esistono diverse tecniche chirurgiche di ricostruzione dei mascellari che consentono la preparazione ottimale per l’inserimento di un impianto:
    • rigenerazione alveolare orizzontale o espansione di cresta (split crest) in cui l’osso viene ripristinato in spessore


    Espansione di cresta ed implantologia immediata
     
    • rigenerazione alveolare verticale in cui l’osso viene ripristinato in altezza
    • innesti ossei liberi con o senza osteotomie


    Osteotomia a cassetto mandibola posteriore con innesto inlay (a sandwich) di osso autologo prelevato dall’anca
     
    • rialzo del seno mascellare


    Rialzo del seno mascellare destro con innesto di Bio-Oss® ed implantologia differita


    In caso di atrofie lievi o moderate si possono utilizzare materiali sintetici (Bio-Oss® e membrane) per ricostruire il tessuto osseo che è andato perduto e procedere contemporaneamente al posizionamento degli impianti.
    Nei casi più complessi ed in gravi atrofie per ricostruire tridimensionalmente i mascellari si utilizza l'osso autologo prelevato da altre sedi del paziente (da siti intraorali o dall’anca) e l’inserimento degli impianti verrà effettuato in un secondo momento, al termine della fase di guarigione dell’osso innestato.


    Come vengono eseguiti gli interventi di ricostruzione ossea pre-implantare?

    La gran parte della chirurgia ossea pre-implantare viene eseguita in anestesia locale ed ambulatorialmente. Solo i casi più complessi vengono eseguiti in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale.


    Quali sono le complicanze?
    Le complicanze in questo tipo di chirurgia sono solitamente limitate, e normalmente non gravi.
    Anche in questi interventi così come nell’implantologia non esiste il rigetto dell’osso o del materiale innestato in quanto non c’è alcuna possibilità di reazione immunologica sfavorevole. Quando viene eseguito un innesto, che sia osseo o di materale sostitutivo, esso può essere soggetto ad una complicanza infettiva. Quando ciò si verifica, fortunatamente molto raramente, non viene compromessa la salute generale del paziente ma bensì solo l’innesto eseguito che deve essere rimosso per poter permettere la guarigione.
  • casi clinici