Terapia conservativa

  • Terapia conservativa
  • Qual è il trattamento dei disordini temporo-mandibolari?
    Si calcola che oggi sono disponibili più di 50 tipi di trattamento, basati soprattutto su credenze e su opinioni personali e non su evidenze scientifiche.

    Attualmente l’evidenza scientifica dimostra che il trattamento di un disordine temporo-mandibolare deve essere multidisciplinare e meno invasivo possibile e prevedere, per quanto possibile, trattamenti non irreversibili.

    Le opzioni terapeutiche sono: rieducazione comportamentale, placche occlusali o bite, fisioterapia, farmacoterapia, psicoterapia e chirurgia. Spesso è l’associazione di più terapie che concorre al sollievo dei sintomi.
    È necessario circondare il problema ed affrontarlo da più punti di vista
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    I pazienti con un disordine temporo-mandibolare dovrebbero assumere comportamenti e stili di vita che possano tenere sotto controllo la sintomatologia, fare coiè una rieducazione comportamentale: evitare cibi gommosi che provocano un sovraccarico del sistema masticatorio (carne o pizza) ed indirizzare la proprio dieta su cibi più teneri e facilmente masticabili; evitare tutte le sostanze che provocano un eccessiva eccitabilità cioè caffè, thè, fumo, alcool; infine dovrebbero evitare stress emotivi e controllare la propria ansia.

    Le placche occlussali note come bite sono una pietra miliare nel trattamento dei disordini temporo-mandibolari; essi vengono confezionati appositamente su misura del paziente (quindi non vanno bene i bite comprati in farmacia) e sono come una specie di paradenti, molto più sottili, che vengono posizionati sull’arcata superiore od inferiore.
    Essi, rialzando la masticazione e dando un corretto contatto fra le arcate dentarie, agiscono soprattutto a livello muscolare evitando il bruxismo, evitano l’iperattività dei muscoli masticatori e riducono il sovraccarico a livello delle articolazioni temporo-mandibolari.




    La fisioterapia è fondamentale se il problema principale è il dolore e l’iperattività dei muscoli masticatori. Essa è anche utile a livello articolare per fare stretching alle articolazioni che sono ipomobili per un problema intrarticolare (dislocazione del disco ed infiammazione).
    La fisioterapia gioca un ruolo importantissimo nel recupero successivamente alla chirurgia dell’articolazione temporo-mandibolare. Il fisioterapista concentra la sua attenzione non solo sul sistema cranio-mandibolare ma anche sul collo, le spalle e la postura.

    Il ruolo della farmacoterapia nei disordini temporo-mandibolari è diretto sopratutto al controllo del dolore. Possono essere utili farmaci che agiscano sul dolore e l’infiammazione a livello periferico (antinfiammatori non steroidei o steroidei) o a livello del sistema nervoso centrale quando il dolore diventa cronico. Altri farmaci possono essere utili per controllare l’iperattività muscolare (miorilassanti o benzodiazepine).
    Un’altra opzione terapeutica per controllare l’iperattività muscolare il bruxismo ed il dolore è l’infiltrazione dei muscoli masticatori con tossina botulinica.

    La psicoterapia insieme con le altre tecniche di rilassamento è utile per i pazienti che non riescono a controllare autonomamente l’ansia e lo stress.